Giacomo Falaschi è uno dei maker coinvolti attivamente nel progetto OpenMaker grazie alla sua formazione da designer e professionista esperto in Ricerca e Sviluppo di grandi contesti industriali, nonchè co-fondatore delle associazioni FabLab Contea e vice presidente di FabLab Toscana.
Aziende e Maker: quali sono le resistenze reciproche?
Il mondo dell’innovazione ha sempre delle piccole resistenze. E infatti mi conforto quando le persone, in prima battuta, mi danno del matto; il giorno che smetteranno di farlo penso che dovrò cambiare lavoro!
Cercare di sviluppare idee capaci di stimolare il più possibile “l’immaginario reale” e’ la sfida che affronto quotidianamente, per farlo occorre tanto allenamento, pazienza e, fondamentale, tempismo. Spesso basta mentalmente suddividere il progetto in cose “realmente raggiungibili” e altre “realmente futuribili”; le prime, se proposte con criterio, difficilmente non vengono prese in considerazione.
Quali sono, al contrario, gli obiettivi comuni e qual è la ‘tua ricetta’ per raggiungerli?
Potrei rispondere che non c’è una ricetta esatta per raggiungere l’obiettivo… ma in realtà mentalmente esiste eccome! Il metodo con cui affronto i progetti più disparati cambia a seconda della difficoltà e dal numero di variabili che mi vengono presentate di volta in volta. E’ importante metterle nel corretto ordine, valutarle singolarmente e iniziare il prima possibile a sperimentare. Spesso è la direzione proposta dall’azienda che diventa l’obiettivo comune e questo, per me, rimane un punto fermo nel progetto.
Lo spirito da ambo le parti dev’essere quello di mettersi in gioco, imparare, assorbire, studiare e rischiare qualcosa. L’obiettivo è quello di arrivare a una sperimentazione che possa dare all’azienda un valore aggiunto per affrontare il futuro. Incontrare professionisti esperti che si aprono per cercare nuove soluzioni diventa un viaggio verso un mondo da scoprire in ogni dettaglio. Tutto questo può essere un’ottima opportunità sia per le aziende che per i “maker”!
Personalmente, con che spirito ti sei fatto coinvolgere?
Essendo figlio di commercianti, per me vale la regola: la soddisfazione del cliente (in questo caso dell’azienda) deve essere sempre messa al primo posto. OpenMaker dà l’opportunità di sperimentare e imparare nuovi metodi di lavoro, magari considerati oggi un surplus dall’azienda ma che potrebbero diventare un valore aggiunto nel tempo, grazie alla scoperta di un nuovo prodotto o di un metodo operativo immediatamente applicabile.
Personalmente metto sempre in conto la possibilità di fallire tante volte, prima di arrivare ad ottenere il risultato desiderato. Per questo, fare sperimentazioni e ricerca su un prototipo, come previsto da OpenMaker, è fondamentale nel momento in cui si opera in contesti innovativi.
Hai anche tu un prototipo per innovare il processo produttivo o il prodotto finito della tua azienda lavorando insieme a un maker? Preparati per candidare il tuo progetto alla prossima call-for-ideas di OpenMaker. Compila il form per essere aggiornato non appena verrà pubblicato il bando.
[…] la persona giusta come reviewer del progetto Co.Bo.Pro. presentato da FabLab Contea (il vulcanico Giacomo Falaschi) insieme al suo amico Claudio Materietti di Europack. In questi mesi Giacomo e Claudio stanno […]