Una casa smart, arredamenti componibili come i Lego e bracci meccanici in grado di lavorare l’argilla.
Sono stati questi i principali ingredienti dell’evento torinese “OpenMaker si presenta”, incontro lungo le rive del Po, mirato a far conoscere il progetto OpenMaker sul territorio e a mettere il primo mattone del ponte tra industria manifatturiera e nuovi artigiani digitali, che rappresenta il cuore del progetto europeo.
L’evento si è aperto con l’intervento di Alessandro Squatrito incentrato su Casa Jasmina, progetto di ricerca sui temi dell’elettronica in ambiente domestico e dell’Internet of Things, sviluppato negli spazi di Toolbox Coworking, Fablab Torino e da Officine Innesto.
Restando in ambito domestico, con PlayWood sono diventati protagonisti gli arredi: Stefano Guerrieri ha presentato la sua startup, incentrata su un sistema d’arredo che permette di realizzare il proprio design e di modificarlo a seconda delle necessità.
Con digifabTURINg ci si è poi concentrati sull’esplorazione dei possibili utilizzi di computational design, spatial 3D printing e robotica nel campo dell’arte, dell’architettura e del design. Andrea Graziano ha incentrato il suo intervento sulla collaborazione con COMAU, che permette di testare i robot dell’azienda torinese in ambiti e con modalità molto diverse da quelli convenzionali.