Grazie ai protagonisti e alle idee che hanno portato

Quanto è importante la musica nella vita?
A questa domanda sapranno rispondere tutti sulla base delle proprie passioni, preferenze e abitudini.
E quanto è importante il suono?
Rispondere a questo è già più difficile sebbene ognuno di noi conosca la differenza tra un suono spiacevole e uno avvolgente, bello, chiaro.
A tutti sarà capitato di assistere ad un concerto in cui non si sentiva bene la musica, tornarsene a casa frustrati, e rendersi conto che per godersi a pieno l’esperienza non bastava la bravura del musicista.

Ecco, K-Array, leader mondiale nel settore dell’audio professionale, lavora per questo: evolvere e migliorare continuamente l’esperienza acustica.
L’azienda, nata nel 1990 con sede a San Piero a Sieve in provincia di Firenze, ha investito nel lavoro di Ricerca & Sviluppo per trovare sempre nuovi materiali, dispositivi e soluzioni in grado di innovare il prodotto. Oggi lo esporta in tutto il mondo fornendo casse audio e impianti acustici ai più grandi teatri, auditorium, studi televisivi e cattedrali (San Patrick Cathedral di New York e X Factor Italia, per fare solo due esempi).

Evolving the sound experience of the future” è la parola d’ordine di K-Array che è entrata a far parte della community OpenMaker e che lo scorso 29 giugno, in collaborazione con LAMA, ha organizzato presso la propria sede l’ “Open Innovation Day” che ha visto alcuni fornitori, partner dell’azienda e makers del territorio fiorentino e toscano ritrovarsi per scambiare idee.

Giovedì 29 giugno, oltre a Francesco Maffei, responsabile commerciale di K-Array, erano presenti:

  • > Roberto Magalotti, di B&C Speakers, azienda che produce gli altoparlanti per le casse K-Array;
  • > Fabio Boni di FASEP, azienda – sempre della provincia di Firenze – che produce sistemi di misurazione usati sui macchinari delle officine automobilistiche. Sistemi apprezzati in tutto il mondo, dato che l’esportazione rappresenta l’85% del fatturato;
  • > Michelangelo Guarise, founder e CEO di Volumio, software free e open source che permette di integrare l’ascolto musicale collegando diversi dispositivi (ad esempio, permette di ascoltare la propria selezione di musica sul pc, il tablet, lo stereo di casa, o altro);
  • > Giacomo Falaschi, che si occupa di innovazione e ricerca collaborando con diverse aziende ed enti (tra cui l’Università di Firenze e Ferrovie dello Stato), oltre ad essere il fondatore di FabLab Contea, uno dei fablab più attivi del territorio anche per quanto riguarda gli interventi e i laboratori nelle scuole;
  • > Daniele D’arrigo, pedagogista e speach terapist con la passione per il making, è tra gli ideatori di FABsussidiario e in particolare del progetto “musica GenerAttiva” che ha presentato anche a Makerstown a Bruxelles (scopri l’intervista qui);
  • > Federico Trippi, resposabile di R&D Communication, azienda che offre consulenze tecnologiche (technical managing) e digitali, anche grazie ad una fitta rete di imprese innovative partner;
  • > Nicola Madeddu, fondatore e titolare di Sharebot 3D store, laboratorio di prototipi in cui è possibile usare la stampa 3d e scoprirne tutti gli applicativi, sfatando le “5 profezie nefaste” che Nicola ha illustrato durante l’evento e che avrebbero voluto far scomparire questa tecnologia già molti anni fa ;
  • > Simone Landi, founder di Namaqua, studio che sviluppa soluzioni informatiche e innovative per supportare i propri clienti (pubblici e privati) nella trasformazione, in senso digitale, dei propri servizi e attività.

Se volete conoscere questi professionisti o entrare a far parte della community OpenMaker, scrivete a:
italy@openmaker.eu