La storia di oggi riguarda il progetto MadedaFranco partito da una falegnameria di Prato e diventato un punto di riferimento per far incontrare l’artigianato tradizionale con il design contemporaneo, innovando allo stesso tempo i processi e i prodotti con le tecniche care ai Maker. Abbiamo intervistato una delle co-fondatrici di MadedaFranco, Francesca Marasco, laureata in Scienze dei Beni Culturali che ha sempre lavorato come imprenditrice nel mondo dell’artigianato artistico, non solo come artigiana, ma anche come consulente e docente di materie tecnico scientifiche relative al restauro. In MadedaFranco Francesca si occupa di Ricerca e Sviluppo dei processi, seguendo direttamente i rapporti con le aziende clienti e le consulenze relative ai processi produttivi più tradizionali.

Quali sono gli obiettivi del progetto MadedaFranco?

MadedaFranco nasce dal mio incontro con altre due ragazze, Ilaria Bartolini e Claudia D’Osvaldi, che uniscono la passione per l’artigianato tradizionale, al design e alla progettazione avanzata. L’idea nasce dalla necessità di dare nuovo impulso ai settori manifatturiero e agroalimentare, cercando di promuoverli e valorizzarli attraverso una serie di azioni e consulenze specifiche. Analizzando i punti critici delle imprese di questi settori, abbiamo studiato una serie di servizi volti a colmare alcune lacune che vanno dalla comunicazione, allo sviluppo del prodotto all’inserimento di sistemi innovativi nei processi di lavoro. L’obiettivo è ottimizzare e migliorare le prestazioni aziendali, non trascurando aspetti di incentivo culturale e conoscenza del saper fare. Ci rivolgiamo anche a creativi e designer con un’idea di progettazione attenta ai valori produttivi tipici del Made in Italy. Infine promuoviamo la cultura del saper fare sia tradizionale che di nuova generazione attraverso dei format messi a punto per scuole, aziende e professionisti del settore.

Artigiani e Maker: un incontro è possibile?

La maggiore difficoltà è culturale, perchè il settore artigianale, spesso rappresentato dalla micro impresa o ditta individuale, ha spesso un approccio di chiusura nei confronti delle proposte innovative. Manca la consapevolezza che se si vuole continuare a crescere e migliorare, oggi occorre investire in consulenze specifiche, apparentemente distanti dalle loro necessità. Occorre far comprendere il potenziale di un investimento in progetti legati alla comunicazione o allo sviluppo di idee innovative, mostrando i benefici che ricadrebbero sull’azienda. Conti alla mano, occorre dimostrare che investire in un programma di analisi aziendale approfondita equivale all’acquisto di un macchinario per lavorare!

L’entusiasmo che riscontriamo quando facciamo incontrare gli imprenditori con figure che apportano delle novità in azienda, come ad esempio i Maker, è molto elevato. Da questi incontri nascono sempre idee e discussioni interessanti e ci accorgiamo come queste figure professionali abbiano bisogno l’una dell’altra… Quando, però, giunge il momento di concretizzare le idee trasformandole in progetti arrivano le maggiori difficoltà e qui interviene MadedaFranco ponendosi come intermediario e facilitatore sia dell’incontro che della finalizzazione del processo creativo che ne scaturisce.

Il significato di Innovazione per MadedaFranco

Innovare vuol dire apportare un cambiamento, la cui entità e diversità variano a seconda delle realtà con cui ci rapportiamo. Per questo la nostra idea di innovazione è molto varia e spazia in diversi settori. Alla base poniamo sempre il rapporto umano che cerchiamo di creare attraverso  l’incontro e, a volte, lo scontro dal quale spesso nasce la vera innovazione creativa e progettuale!

Siamo partite dalla nostra città, Prato, perché è un territorio in cui avevamo interesse a investire, rendendoci conto col tempo che alcune delle imprese artigiane, pur sostenendoci e appoggiandoci, non sono ancora pronte a investire in questo cambiamento del paradigma culturale. E’ stata una bella palestra, fonte di importanti riflessioni che hanno spostato i nostri interessi verso nuovi orizzonti, che ci ha portate ad aprirci al confronto con altre realtà più predisposte. Ma non ci siamo arrese: quando i tempi saranno più maturi e con un bagaglio di esperienze maggiori, torneremo a lavorare a Prato!

Se anche tu hai un’idea da prototipare che preveda la collaborazione tra Azienda e Maker con l’obiettivo di creare innovazione di processo o di prodotto, è il momento giusto per candidarla alla Call-for-Prototypes indetta dal progetto europeo OpenMaker (in palio un finanziamento fino a 20.000 euro a fondo perduto per le cinque migliori idee). Vai qui per scaricare tutte le informazioni e il bando.

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