Domani inizia Altre Forme di Vita, una tre giorni di proposte e attività rivolte a tutti quelli, piccoli e grandi, che amano sperimentare, immaginare nuovi modi di fare le cose, incidere positivamente nei propri contesti di lavoro e di vita. È un contenitore di pensiero per organizzazioni, istituzioni e aziende sensibili ai processi di open innovation, innovazione sociale, sviluppo locale e rigenerazione urbana.
Altre Forme di Cooperazione
All’interno di Altre Forme di Vita è stato organizzato il workshop Altre Forme di Cooperazione, dedicato al mondo cooperativo nello scenario della quarta rivoluzione industriale e dell’economia collaborativa. Stimolati da alcuni interventi che affronteranno ciascuno una tematica specifica legata all’economia collaborativa, 4 tavoli intersettoriali composti da direttori di associazione, presidenti di cooperativa, esperti provenienti da ambiti diversi, funzionari pubblici, reagiranno alle riflessioni proposte dai relatori, con l’obiettivo di condividere sfide, rischi ed opportunità nei diversi settori coinvolti e di individuare possibili azioni e collaborazioni per supportare il movimento cooperativo nella sperimentazione di modelli di piattaforme cooperative. L’obiettivo è duplice: da un lato favorire processi di intelligenza collettiva incentrati sul modello cooperativo, dall’altro definire azioni concrete per supportarne l’evoluzione verso modelli sostenibili di economia collaborativa.
Ivan Pais e l’evoluzione dell’economia collaborativa
Abbiamo intervistato Ivana Pais, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che domani alle 15.45 parlerà di reciprocità, ownership e partecipazione: nuove relazioni e modelli di governance nell’era delle piattaforme collaborative. Ivana ci spiega che siamo in una fase di transizione, in cui si è persa la retorica degli anni passati in cui concetti come la Sharing Economy, il Crowdfunding e l’Open Design erano pioneristici e attiravano, di conseguenza, la nicchia degli early adopter che condividevano i valori alla base dei questi nuovi paradigmi. Le piattaforme digitali hanno scalato e sono diventate vere e proprie multinazionali, acquisendone le relative logiche e perdendo, per ovvi motivi, l’idea comunitaria che le ha originate. In questo momento prevale l’approccio critico e le considerazioni sulle distorsioni negative del meccanismo in cui, aumentando i numeri, viene meno, per forza di cose, l’autoselezione.
Oggi stiamo vivendo una fase più interessante in cui le logiche collaborative, meno visibili e riconoscibili, stanno contaminando settori diversi tra cui la Cooperazione e il Manufacturing, argomenti di cui si discuterà insieme ad Altre Forme di Vita. Le pratiche collaborative si declinano al plurale con forme diverse a seconda del settore in cui iniziano a radicarsi in spazi dedicati che, anch’essi, stanno mutando. Coworking e FabLab non sono più ambienti popolati da hipster ma diventano ambienti più aperti toccando tutte le filiere con cui vengono a contatto intercettando nuovi persone con nuovi bisogni. Il passaggio dalle piattaforme digitali agli spazi fisici crea un arricchimento reale conferendo più senso alla collaborazione online, diventata impersonale. La contaminazione di persone in luoghi aperti è slegata dalle logiche di mercato tradizionale integrandosi nel processo (produttivo, finanziario, cooperativo, ecc.) e prendendo forme nuove ancora tutte da scoprire.
Per contribuire al dibattito, siete invitati a partecipare al workshop “Altre forme di cooperazione” all’interno di Altre Forme di Vita, iniziativa dell’Estate Fiorentina promossa dal Comune di Firenze e realizzata da LAMA in collaborazione con Impact Hub Firenze e BUH! Circolo Culturale Urbano.
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[…] (Ivana Pais, nel suo intervento durante “Altre forme di vita”) […]