Altre Forme di Cooperazione. Il movimento cooperativo e la sfida dell’economia collaborativa“: si intitolava così il workshop che si è tenuto ad Impact Hub Firenze e che ha visto il coinvolgimento di molte realtà cooperative toscane ed italiane, oltre alla community di OpenMaker.

L’incontro, dedicato al futuro delle cooperative nello scenario della quarta rivoluzione industriale,  ha visto la partecipazione di diversi speakers che, in qualità di innovatori, hanno affrontato  tematiche legate all’economia collaborativa.  Partendo dalle loro idee e spunti, il pubblico ha lavorato in gruppi intersettoriali composti da direttori di associazione, presidenti di cooperativa, funzionari pubblici, consulenti e makers, con l’obiettivo di individuare possibili azioni e collaborazioni per supportare il movimento cooperativo nella sperimentazione di modelli di piattaforme.

Dopo l’introduzione di Pierluigi Stefanini, Presidente ASviS, “La cooperazione per uno sviluppo democratico, equo e sostenibileIvana Pais, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha parlato e coordinato il tavolo sul tema “Reciprocità, ownership e partecipazione: nuove relazioni e modelli di governance nell’era delle piattaforme collaborative“. Dalla Sharing Economy vista inizialmente come terreno fertile per il mondo cooperativo al successivo momento di disincanto e critica diffusa dovuta anche ai differenti linguaggi e approcci adottati. Come uscire da questo stallo?  Qui l’intervista che spiega i confini dell’intervento e della ricerca curata dalla Pais.

Gli interventi successivi di Mauro Lombardi, dell’Università di Firenze, sul tema “Verso la gig economy: il futuro del lavoro tra intelligenza artificiale e intelligenza umana” e di Pietro Polsinelli, di Open Lab Games, su “Data e big data: quando la rete è un gioco per pochi” (trovi qui un approfondimento specifico) hanno fornito ulteriori spunti di discussione su come l’Industria 4.0 e i Big Data modificheranno il lavoro del futuro e con quali rischi e opportunità per gli attori del mondo cooperativo.

Secondo Lombardi il processo di innovazione tecnologica è inarrestabile e definisce un’era di incertezza radicale, all’interno di dinamiche di recessione e asimmetrie distributive già in corso in diversi Paesi. La rivoluzione digitale sta creando una ‘second economy’ (Brian Arthur) che rischia di sostituirsi all’economia offline. I computer hanno ormai raggiunto capacità di calcolo impressionanti, mentre esperimenti recenti sembrano dirci che i robot possono arrivare ad avere intuizioni, avvicinandosi pericolosamente alla capacità cognitiva umana. Quali sono le competenze richieste in questo scenario nel mondo del lavoro di domani?

Secondo Polsinelli, invece, viviamo in un mondo in cui i big data costituiscono un elemento sempre più centrale nella competitività dei modelli di impresa ma spesso ignoriamo il modo in cui essi vengono estratti dalle interazioni fra persone per creare valore; cosa che resta ad appannaggio di grandi attori ormai monopolistici nel settore della sharing economy. Quale direzione può prendere il modello cooperativo in questo ambito?

Le conclusioni di Roberto Negrini, Presidente di Legacoop Toscana, ha chiuso il pomeriggio di lavori  parlando di quanto sia prezioso e importante favorire processi di intelligenza collettiva e di definizione di azioni concrete per supportarne l’evoluzione verso modelli sostenibili di economia collaborativa.

Per approfondire: scarica il report di “Altre Forme di Cooperazione” in pdf (637 KB)