Torna l’appuntamento più atteso dagli appassionati, per professione o per hobby, di elettronica di consumo in cui vengono presentate in anteprima le novità che modificheranno il nostro modo di vivere in futuro: il CES, Consumer electronic show. Il CES, come sanno bene gli addetti ai lavori, è il salone dell’elettronica di consumo più importante del mondo, avrà luogo a Las Vegas dal 9 al 12 gennaio 2018 trattando tematiche che vanno dai contenuti di entertainment all’Internet of Things, dalle nuove frontiere della Salute e del Wellness al Product Design & Manufacturing, dalla Robotica alle startup.

Proprio tra queste, ben 900 provenienti da oltre 40 paesi nel mondo, sarà presente un folto gruppo di realtà italiane identificate con l’aiuto del Mise (Ministero per lo sviluppo economico) e dell’Ice (Istituto per il Commercio Estero) insieme a partner quali Area Science Part, UniCredit StartLab, Italia Startup e-Novia e Industrio di settori che comprendono FashionTech, AgroTech e FoodTech, BioTech e MedTech, Industry 4.0, Mobility e l’Automotive e Smart Transportation. E le startup presenti al CES dal 2012 ad oggi hanno raccolto finanziamenti per circa 1,2 miliardi dollari tramite investitori che li hanno scoperti proprio alla manifestazione di Las Vegas. Ma quali sono le startup italiane presenti al CES 2018 che più si avvicinano alle logiche dell’Open Manufacturing proprie del progetto europeo OpenMaker?

Avanix è una startup fondata nel 2014, sulle esigenze personali del fondatore Maurizio Brignoli, che ha avuto entrambi i genitori colpiti da Alzheimer. Avanix progetta e sviluppa dispositivi elettronici indossabili e wireless e punta a utilizzare il suo know-how e la sua tecnologia come strumento per migliorare la qualità della vita e semplificare l’interazione tra le persone. Per farlo ha sviluppato un sistema capace di monitorare i malati di Alzheimer (OiX Care) e un ciuccio intelligente per monitorare la respirazione e la posizione dei bambini (PaciBreath). Oix Care è stato sviluppato per dare una soluzione concreta a chi si prende cura dei pazienti affetti da Alzheimer o per il monitoraggio delle persone affette da demenza senile o da fragilità cognitiva. Queste persone, generalmente in buone condizioni fisiche, necessitano di un controllo continuativo. Sono spesso portate al vagabondaggio, a perdersi anche in ambienti familiari, a cadute accidentali e perdita di memoria. Chi si occupa del paziente ha a disposizione anche una App, collegata al ricevitore, con la quale è sempre informata sul comportamento o sullo stato del proprio caro. Il sensore, infatti, rileva posizione, movimento, attività fisica e parametri dell’ambiente (p.e. la caduta della persona inviando immediatamente allarmi) e rappresenta uno strumento per migliorare la qualità della vita semplificando la vita alle persone che si prendono cura di persone.

Lumi Industries è una start-up nata nel 2014 presso l’incubatore H-Farm e fondata da Davide Marin e Manuela Pipino che punta a rivoluzionare il mondo della stampa 3D, con l’obiettico di portare benefici alla portata di tutti. Tutto è iniziato quando Davide e Manuela eravano dei semplici Maker che nel tempo libero hanno creato Lumifold: la prima stampante 3D DLP portatile e accessibile. Una campagna di crowdfunding di successo sulla piattaforma Indiegogo li ha convinti che erano sulla strada giusta ed ecco la gamma Lumipocket, prima stampante 3D a resina multifunzione Open Source basata su tecnologia SLA realizzata grazie al successo della terza campagna di crowdfunding su Kickstarter. Lumipocket LT risponde alle esigenze di rendere ancora più compatto il modello precedente eliminando il proiettore esterno importato all’interno della macchina, creare un’alternativa low-cost per i Maker che vogliono sperimentare la stampa 3D a resina, finora a costi proibitivi, offrire una macchina completa e multifunzione all-in-one (stampante 3D, incisore laser, incisore di piste per circuiti stampati, ecc.). Ma le idee non terminano qui: tanti altri sono i progetti in cantiere che Lumi Industries intende realizzare tra cui la finalizzazione del Visualizzatore volumetrico di modelli tridimensionali (VVD), soluzione patent pending che consente una visualizzazione ed esplorazione 3D reale non approssimata delle superfici senza la necessità di occhiali o altri dispositivi.

EMOJ è il primo spin-off del Politecnico delle Marche, startup all’avanguardia italiana nella customer experience ed emotional intelligence. Nasce dall’ispirazione di cinque giovani ricercatori e due imprenditori visionari la cui ambizione ha portato allo sviluppo di una serie di soluzioni innovative per l’analisi dei dati emozionali e l’intelligenza. EMOJ fornisce soluzioni tecnologiche Hardware e Software avanzate per Smart Retail, Hospitality e Musei con l’obiettivo di creare una profonda connessione emotiva e affettiva con chi fa esperienza di un luogo (cliente per un negozio, visitatore di un museo, ospite di un hotel). E’ in grado di mappare il comportamento di clienti e visitatori per attivare una serie di servizi in real-time capaci di sviluppare una connessione “emotivo-affettiva” con lo spazio in cui si muovono. Le parole chiave su cui si basa il business di EMOJ sono Evoluzione, Emozione, Prossimità e Reazione.

Netgrid (Woolf) è il primo dispositivo indossabile in grado di avvertire i motociclisti con largo anticipo rispetto alla presenza di punti pericolosi e tratti stradali in cui la velocità deve essere controllata con attenzione. Il dispositivo è stato specificamente concepito per i motociclisti e sviluppato sfruttando il potenziale di Internet of Things (IoT). In più Woold è realizzato in pelle di alta qualità, resistente all’acqua e progettato per l’abbigliamento da moto: sottile, leggero e comodo da indossare anche con guanti stretti. I motociclisti non dovranno più preoccuparsi dei limiti di velocità o dei punti pericolosi perchè il bracciale Woolf lo farà per loro.

Alessio Calcagni, fondatore di Veranu, lavora dal 2012 allo sviluppo di una tecnologia innovativa capace di essere installata su qualsiasi tipo di pavimento, con la possibilità di generare elettricità pulita semplicemente camminando su piastrelle intelligenti. Costituita come startup nel 2016, Veranu ha la mission di sviluppare stili di vita sostenibili energeticamente nel rispetto dell’ambiente e con un’ottica diversa, partendo da noi stessi e dalle nostre azioni. A tal proposito ha realizzato piastrelle intelligenti con materiali plastici disponibili sul mercato e completamente riciclabili.