L’evento “Hacking Policy for the Maker Movement” tenuto al Parlamento Europeo a Bruxelles il 22 Maggio 2018 durante la European Maker Week aveva lo scopo di tracciare le policy europee del movimento Maker. Un gruppo di appassionati Maker e Innovatori hanno lavorato insieme a Georgi Pirinski MEP, Luisa De Amicis, COO di PlusValue e Pēteris Zilgalvis, Head della divisione Startup & Innovation (DG Connect) per costruire le policy  che consentiranno di vincere le sfide del futuro facendo tesoro delle esperienze passate del movimento Maker europeo.

Sono stati presentati quattro progetti innovativi della community OpenMaker, uno per ogni nazione (Italia, Slovacchia, Spagna e UK) che stanno contribuendo a rendere più sostenibile l’industria manifatturiera e l’economia digitale europea col contributo attivo dell’Open Manufacturing e la rivoluzione sociale e tecnologica apportata dal movimento Maker. I progetti presentati (qui trovi i profili degli speaker e l’abstract dei loro progetti) sono stati:

  • Co.Bo.Pro a cura di Giacomo Falaschi, focalizzato sulla progettazione e produzione di protesi temporanee in cartone da utilizzare in situazioni di emergenza;
  •  BioM con Vlasta Kubušová che intende sviluppare un materiale rinnovabile e biodegradabile in grado di rimpiazzare la plastica con impatto positivo sull’ambiente rispetto all’attuale processo produttivo;
  • Aquapioneers di Loïc Le Goueff Loïc e Guillaume Teyssié con l’obiettivo di creare un kit per agricoltura urbana na sostenibile basato sull’Acquaponica, basata su una combinazione di acquacoltura e coltivazione idroponica, che utilizza escrementi di pesce come fertilizzanti risparmiando il 90% di acqua;
  • Shoe Bird di Fiona Armstrong – autrice, imprenditrice e attivista nell’industria della moda – che sta sviluppando un sistema di produzione in piccola scala di scarpe sostenibile e client-centric, con prototipi realizzati in stampa 3D).

Policy e Maker: punti emersi e next step

1) Rafforzare le relazioni tra Maker e Aziende per ripensare la Supply Chain e generare partnership pubblico-privato. Questo per supportare lo sviluppo di nuovi paradigmi produttivi (il passaggio dalla produzione di massa a quella diffusa con focus su economia circolare e sostenibilità). Lo sviluppo di partnership potrebbe portare alla creazione di spazi e di network in grado di generare un ecosistema innovativo inclusivo e basato su gruppi complementari in prossimità (design, produzione e consumo vicini geograficamente).

2) Supportare la formazione 4.0 e sviluppare competenze preziose per Maker e FabLab identificando talenti (in particolare al femminile). Questo avverrà con formazione istituzionale (inserendo materie quali creatività, tinkering, tech e digital skill, design thinking nei programmi scolastici dalla materna all’università) o in modo informale (in spazi collaborativi all’interno di FabLab dove i maker possono inventare e creare, imparare e insegnare con corsi ad hoc o col mentoring e un approccio basato su lavori di gruppo, empatia, curiosità, spirito imprenditoriale.

3) Coinvolgimento attivo dei Maker in materia di policy con approccio bottom-up perchè possano dare il proprio contributo alla creazione di norme e leggi a loro favore. Si va dallo sviluppo di nuove leggi per supportare startup e PMI innovative (come in Italia) alla creazione di intermediari a tutela del movimento Maker a livello internazionale.

Per non far rimanere isolato l’evento del 22 maggio ma trasformarlo nel primo passo concreto verso il futuro dell’Industria europea, OpenMaker ha deciso di condividere le Policy Note e di chiedere il contributo entro il 20 giugno a tutti coloro che vogliano partecipare attivamente mandando i propri commenti. I messaggi saranno inoltrati ai policy maker di alto livello a livello europeo che non li faranno rimanere inascoltati.